Radical Chic by Tom Wolfe

Radical Chic by Tom Wolfe

autore:Tom Wolfe
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Popular Culture, Essays, Literary Collections, Social Science
ISBN: 9788876150951
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2005-08-14T22:00:00+00:00


La storia venne pubblicata in due versioni: un primo affrettato articolo per la prima edizione, che va in strada alle 10 e 30 della sera, e uno molto più approfondito per l’ultima edizione, quella che la maggior parte dei newyorkesi legge al mattino. Nessuno dei due articoli criticava in alcun modo quanto era accaduto. Anche dopo averlo letto, Lenny e Felicia probabilmente non ebbero nemmeno il minimo presentimento di quel che sarebbe successo. La prima versione cominciava così: «La signora Léonard Bernstein, che ha raccolto fondi per le più disparate cause, tipo i cileni indigeni, la Filarmonica di New York, il Church World Service, le borse di i studio per gli studenti israeliani, i bambini disadattati, la New York Civil Liberties Union, la scuola per i bambini greci e Another Mp-J ther for thè Peace, si è ritrovata ieri in qualcosa che lei stessa ha definito assolutamente nuovo. Ha dato un cocktail party per le Black Panthers. “Non un party mondano”, ha spiegato prima che la sua trentina di ospiti arrivasse, “ma un’occasione per tutti noi per ascoltare quanto sta accadendo a queste persone. Vengono trattate in modo veramente disumano”».

La stessa Felicia non avrebbe potuto chiedere che la cosa venisse raccontata in modo migliore. Nella seconda edizione, cominciava così: «Ieri sera Léonard Bernstein e un leader delle Black Panthers hanno discusso dei meriti della filosofia del Black Panthers Party al cospetto di una novantina di ospiti nell’elegante duplex dei Bernstein in Park Avenue». E andava avanti riportando parte della discussione tra Lenny, Cox e Preminger sulle tattiche delle Panthers e i vari «Mi piace!» di Lenny. C’era anche una foto di Cox in piedi accanto al piano a coda che parlava al gruppo, con Felicia sullo sfondo. Nessuno nella Stagione del Radical Chic avrebbe potuto chiedere un servizio migliore. Prendeva tutta una pagina della sezione moda, insieme alle pubblicità di B. Altman’s, delle parrucche Edith Imre, delle pellicce, dello Sherry-Netherland Hotel e di The Sun and Surf di Palm Beach.

Quello che inizialmente sfuggì ai Bernstein era che la notizia era stata diffusa dai giornali affiliati al «New York Times». In altre città degli Stati Uniti e d’Europa apparve in prima pagina, cosa assai singolare, esponendosi a un coro internazionale di grasse risate e conati di vomito, a seconda della propria Weltanschauung. Gli inglesi, in particolare, sfruttarono il peggio della faccenda riuscendo a farne una delle storie più spassose dell’anno. Il secondo giorno, però, il venerdì, i Bernstein ebbero la certezza di essere stati fregati. Sul «Times» uscì un editoriale sul party. Il titolo era: Passo falso per le Black Panthers.

«L’apparire delle Black Panthers come romanticizzate beniamine del jet set politico-culturale è un affronto per la maggioranza degli americani neri. Il cosiddetto Partito, con il suo confondere ideologia mao-marxista e paramilitarismo fascista, ha pieno diritto alla difesa dei diritti costituzionali dei propri membri. Era proprio per accertarsi che non fossero privati di tali diritti dalla persecuzione celata sotto il diritto di applicare le leggi che si è recentemente costituito un comitato



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